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Namibia e Zimbabwe

Namibia e Zimbabwe
Nella parte occidentale della macro-regione dell'Africa Australe si trova la Namibia, un Paese che non ha eguali in termini di grandi spazi e gemme naturalistiche, tre cui spiccano il Deserto del Namib, la Skeleton Coast, il Kalahari, il Kaokoland e il Parco Etosha.
La capitale della Namibia, Windhoek, è spesso descritta come una città dall’atmosfera continentale. Questo può essere dovuto alla sua architettura – palazzi che risalgono all’epoca coloniale tedesca - ma anche per la sua cucina, la sua cultura, i codici d’abbigliamento e le istituzioni scolastiche. Allo stesso tempo però Windhoek ha i colori, i suoni ed i ritmi di una moderna città africana. Marciapiedi che presentano tamburi africani e artigianato proveniente dal Nord del paese, contrastano con gli eleganti negozi che offrono sofisticati ornamenti Swakara e pietre preziose namibiane incastonate in gioielli d’arte sopraffina. Mentre alcuni negozi mostrano abiti, argenti e occhiali da sole importati dall’Europa, altri vendono in stock capi colorati provenienti dall’Africa dell’Ovest.
Etosha significa "il grande posto bianco" ed è conosciuto come "la terra delle acque asciutte" a causa della sua larga pianura salina che copre 4731 kmq della superficie totale del Parco. Il Parco è uno dei "santuari" della fauna africana: con i suoi 22.270 kmq è una delle più grandi aree di protezione del mondo. Un'ottima gestione del patrimonio animale la protezione dell'ambiente rendono il Parco Nazionale Etosha uno dei parchi più importanti dell'Africa Australe.
Per quanto riguarda la regione del Namib, trattasi di una striscia di deserto sabbioso e inospitale che si estende da nord a sud lungo la scarpata namibiana, creando un confine topografico ben definito con i territori dell'interno. La regione del Namib si considera divisa in due parti, rispettivamente a nord e a sud di Swakopmund: la parte sud appartiene al cosiddetto Namib Desert, una striscia costiera compresa tra l'Atlantico e la grande scarpata, che si ritiene sia desertica da almeno 80 milioni di anni, sebbene l'ambiente sia stato continuamente modificato da improvvise e violente alluvioni che ne hanno più volte sconvolto la morfologia. Qui sono note le dune di Sossusvlei, dall'intenso colore arancione, e i tronchi di acacie morte ancora in piedi che creano uno spettacolo surreale.
Altra località interessante è Kolmanskop, insediamento di minatori della fine del 1800 vicino alla cittadina portuale di Luderitz, che deve la sua prosperità ai diamanti che furono trovati nel territorio che fu dichiarato "Sperrgebiet" (zona riservata); Kolmanskop fu abbandonata a seguito delle guerre mondiali a causa delle condizioni avverse e oggi si presenta come una città fantasma ove il deserto è padrone di tutto e ove l'umidità che sale dall'oceano getta un velo di suggestivo mistero: è oggi una popolare destinazione turistica gestita dalla NamDeb (Namibia-De Beers). I turisti che vogliono visitare Kolmanskop devono ricevere un permesso dato che vige ancora la "zona riservata" del deserto del Namib: meta ricercata da fotografi e appassionati di città fantasma.
La regione del Damaraland, a nord, offre, dalla desolata costa dell'Oceano Atlantico, qui sempre agitato e ribollente di schiuma, un retroterra desertico capace di ospitare notevoli paesaggi. Nonostante il suo aspetto desolato il Damaraland può riservare sorprese eccezionali: l’incontro con un rinoceronte nero oppure un branco dei cosiddetti “elefanti del deserto”. Probabilmente la zona più conosciuta del Damaraland è la zona di Twyfelfontein. I Damara che un tempo vivevano in questa zona la denominarono Uri-Ais o “fontana saltante” dalla sua sorgente di acqua fresca. La Skeleton Coast è il tratto di costa compreso fra le foci dei fiumi Cunene e Swakop; in alcuni casi, tuttavia, lo si usa in senso più generico per indicare la parte costiera del deserto del Namib fino al fiume Orange. È nota per essere particolarmente inospitale e difficile da raggiungere: verso l'interno il deserto si estende per decine di chilometri, e dal mare è difficile avvicinarsi a causa delle forti onde causate dalla corrente del Benguela. In passato era chiamata "la terra che Dio ha creato con rabbia" dai boscimani, e "le sabbie dell'Inferno" (as areais do Inferno) dai portoghesi. Il nome odierno si riferisce ai relitti spiaggiati lungo la costa: se ne contano più di mille.
Graziosa cittadina della costa ovest della Namibia, Swakopmund è un luogo di singolare bellezza che ricorda vagamente un villaggio Bavarese, retaggio della colonizzazione tedesca del Paese. Posizionata tra mare e deserto, si vive un’atmosfera calda e rilassante. Vi sono splendidi viali ornati di palme e dei bellissimi Giardini Pubblici. La città possiede fra l’altro un piccolo acquario e un interessante museo di storia naturale. È considerata un paradiso per gli amanti della pesca, grazie ai suoi mari generosi, ma imprevedibili, alimentati dalle correnti dell'Oceano Atlantico.

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